Domenica 3 settembre in piazza Umberto I a Novedrate (Co) si è svolta la cerimonia di conferimento delle medaglie a titolo di benemerenza. Alla memoria del presidente Alfredo Marson è stata attribuita la grande medaglia d’oro, la terza consegnata nella storia della città dal 1950 ad oggi, ritirata dalla figlia Giorgia.
Nella stagione dei 40 anni di Briantea84 (il club compirà il suo compleanno l’8 febbraio prossimo, ndr) la città di Novedrate ricorda il luogo da dove tutto è nato: dal famoso oratorio San Giovanni Bosco ha preso forma il sogno di Alfredo come la realtà che tutti oggi noi conosciamo.
“È bellissimo essere a Novedrate, il nostro paese di origine – ha dichiarato Giorgia Marson durante la cerimonia -, è ancora più emozionante sentirci a casa. È un onore e una grande emozione essere qui. Vorrei ringraziare il sindaco Serafino Grassi e tutta la giunta comunale per aver voluto assegnare questa importante benemerenza a mio padre. Siamo qui a ricordare un uomo speciale che nei primi anni ottanta, nemmeno trentenne e già coraggioso ed innovativo imprenditore, ha dato vita a due grandi progetti: Briantea84 e Il Gabbiano. Due realtà che oggi sono riconosciute su tutto il territorio e a livello internazionale per le qualità dei servizi, la serietà e soprattutto l’inclusività. La presenza di mio padre in una stanza si notava, entrava lui e cambiava l’energia. A lui piaceva fare rumore, serviva per attirare l’attenzione e permettergli di materializzare le sue idee. Tanti lo definivano pazzo, in verità era un visionario. È sempre stato motivato dalla voglia di garantire la dignità a tutti tramite il lavoro, lo sport e l’aggregazione ed è riuscito a dare supporto a tante famiglie che si trovano a vivere situazioni complesse e che spesso sono sole: oggi, anche grazie a lui, un po’ meno. Ha lasciato un vuoto enorme, tanti grandi insegnamenti che lo rendono immortale poiché chi vive nel ricordo degli altri non se n’è mai andato. Tante persone in questo anno si sono avvicinate a me dicendomi che gli devono molto e ogni volta che mi raccontano episodi che lo coinvolgono mi ritrovo a pensare sorridendo che si sta parlando proprio del mio papà. La vera eredità che ha lasciato mio papà è l’insegnamento di dare una mano, di non girarsi dall’altra parte, di cercare di aiutare gli altri senza interesse. La sua umiltà e i suoi valori hanno colpito e toccato tante persone. Anche se oggi manca intensamente, i suoi principi sono saldi e per questo sarà sempre presente nei nostri cuori e nelle nostre vite. Credo che dall’alto sarà orgoglioso per quello che ha fatto e noi siamo immensamente orgogliosi di lui”.