Una serata di quasi estate, almeno a calendario, dove si sperava che il meteo potesse essere più clemente, ma alla fine la pioggia ha fatto da padrona: gente un po’ bagnata all’arrivo, ma non farà poi così tanta differenza. Perché mercoledì 15 maggio rimarrà a prescindere l’ennesima data miliare della storia di Briantea84: la festa dei primi 40 anni (compiuti lo scorso 8 febbraio, ndr) e festeggiati a dovere. Momenti emozionanti, come tanti altri, nella location del Teatro Fumagalli di Cantù. Al chiuso e quindi protetti. Presenti oltre 400 persone, tra volti storici, atleti, dirigenti, consiglieri, volontari, staff e amici di Briantea84 per celebrare un anniversario così importante per il club pensato in quel famoso oratorio di Novedrate dall’amato e indimenticato Alfredo Marson. Lui che più volte è stato ricordato da chi lo ha conosciuto e vissuto e da chi magari ne ha sentito solo parlare perché nella famiglia canturina ci è entrato da poco. Ma il dinamismo e il carattere di un dirigente sportivo che ha cambiato la vita di tante persone è arrivato tutto. Perché è anche il messaggio portante del film “Volare più in alto”, scritto e diretto dal regista Mohamed Kenawi e proiettato per l’occasione. Cinque storie di atleti prese a titolo esemplificativo, per raccontarne migliaia: di come Briantea84 influisce sull’esistenza di un singolo e di chi gli sta attorno. Di come la può sconvolgere, in meglio.

Sul palco, poi, il presidente Gianantonio Tomaselli accompagnato dal regista Kenawi insieme ai giornalisti Claudio Arrigoni e Lorenzo Roata, due tra i massimi esperti di sport paralimpico sul territorio nazionale.

Poi il consueto taglio della torta e una foto ricordo di tutti gli atleti e staff di Briantea84 che, nonostante alcune assenze, hanno fatto fatica a stare nell’obiettivo. Perché la voglia di crescere è tanta, come quella di permettere a sempre più atleti con disabilità di fare sport con la volontà di continuare a raccontarci ancora una bella storia, la nostra. Sono solo i primi 40 anni.

Un ringraziamento a tutte le persone che hanno permesso la buona riuscita dell’evento. Al Gruppo Bennet per averci omaggiato delle bevande e all’oratorio San Giuseppe di Cantù per averci messo a disposizione i locali, a don Riccardo e ai suoi volontari per tutta la collaborazione.

“Alfredo ci ha fatto un grande regalo, quarant’anni sono tantissimi – ha dichiarato il presidente Tomaselli -. Lui, con la sua idea, ha messo in moto una macchina di gioia, condivisione e felicità. Sono onorato di aver accettato il suo invito a farne parte e ora dobbiamo continuare a far crescere questo glorioso club. Volevo sottolineare la grazia e la profondità con le quali Mohamed Kenawi ha descritto Briantea84 e le persone che la vivono e che incarnano il nostro spirito. Quello dell’inclusione, della partecipazione positiva alle diverse attività. Per Briantea84 è proprio importante partecipare, ecco perché è fondamentale che ognuno di noi possa fare la sua parte continuando a parlare nelle proprie vite di questa realtà. Ringrazio Alfredo, non è qui fisicamente con noi, ma sappiamo che è come se lo fosse”.

“Per me è una grande emozione essere qui, perché vedo tutti gli atleti insieme alle loro famiglie – ha aggiunto il regista Mohamed Kenawi -. Non conoscevo niente dello sport paralimpico e quindi ho iniziato a studiare da più vicino Briantea84. Facevo un passo avanti e due indietro, non ero pronto ad affrontare questa sfida. Ma poi i passi sono sempre stati piccoli, ma solo in avanti e quindi ho chiesto al presidente di poter ritornare un’altra volta per selezionare delle storie, non migliori di altre, ma perché potessero raccontare molto anche di Briantea84. Abbiamo registrato oltre 20 ore di filmati, per poi concentrare tutto in un’ora. Non è stato facile, ma da questo lavoro ho imparato tantissimo. Grazie a tutti”.

“Mi viene in mente un aforisma creato da Antonio Giuseppe Malafarina, un grande giornalista che si occupava di disabilità e che è scomparso da poco: l’inclusione è una parola magica e quando esiste, svanisce. Guardando il film e ricordando tutto il periodo di Briantea84 che ho vissuto un po’ dall’inizio, la parola inclusione è sempre presente. Quello che ha fatto Alfredo in quarant’anni è stato meraviglioso: per come ha migliorato la vita delle persone e della società”.

“Siamo alla festa di Briantea84 che ha avuto uno dei più grandi dirigenti dello sport italiano, Alfredo Marson – ha concluso Lorenzo Roata -. Alfredo era il motore, il visionario e il rivoluzionario: sarà sempre una guida, un papà gigantesco. Abbiamo parlato tanto di lui, ma non dobbiamo dimenticare l’eleganza morale di Toni Tomaselli che in questi due anni si è tenuto sempre due passi indietro. Tomaselli è il dopo Alfredo ed è un grande presidente”.