Piacevole visita in casa Briantea84, con Coach Stefano “Pino” Sacripanti che negli ultimi giorni ha compiuto un mini tour del basket di Briantea84, partecipando agli allenamenti e conoscendo da più vicino gli atleti della squadra giovanile della UnipolSai (basket in carrozzina), la formazione inclusiva della pallacanestro Csi e il settore del basket “Dir” (disabilità intellettivo relazionale).
Canturino doc, coach Sacripanti ha allenato la Pallacanestro Cantù fin dalle giovanili, diventando capo allenatore della prima squadra in Serie A tra il 2000 e il 2007 con cui ha vinto una Supercoppa Italiana (2003), per poi fare ritorno dal 2013 al 2015. Negli ultimi anni si è seduto sulle panchine della Virtus Bologna, Napoli e Scafati.
“Ho appreso molto in questi giorni – ha commentato Sacripanti -. Con il basket in carrozzina giovanile ho conosciuto le regole, come si sta in campo e come si utilizza la carrozzina stessa. Ho visto un grande impegno, un’esperienza interessante. Il gruppo Csi è di alto livello, gli atleti con e senza disabilità riescono a giocare tutti insieme con grande inclusione, provando tatticismi con tecniche individuali ogni tanto invidiabili a tanti giocatori. Professionalità di livello anche nel settore della pallacanestro Dir. Penso che Briantea84 stia facendo un lavoro stupendo, è un’eccellenza per il nostro territorio. La speranza è quella di poter dare, anche nel mio piccolo, un contributo per avvicinarsi a questo club. Bisognerebbe far sapere ancora di più che Briantea84 esiste, che qui c’è grande entusiasmo per coinvolgere anche tanti ragazzi che non conoscono. Sono convinto che chi viene qui a provare, poi non vada via più per la contentezza e la gioia di stare insieme. Alfredo Marson? Era un grande amico che non si poneva limiti e che ha costruito quello che oggi vediamo, ora portato avanti con la degna eredità di Gianantonio Tomaselli che con coraggio ha preso in mano questa fantastica realtà. Credo che in ogni atleta, squadra e modo di stare in campo ci sia molto di Alfredo con la sua voglia di vincere, di non mollare mai e di lottare sempre per i propri ideali. Si dice sempre che una cosa sia impossibile finché qualcuno riesce a farla e Alfredo ne è stato un esempio”